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immaginatura Mosnigo: 21/02/2025![]() |
![]() Questa è la storia di una piacevole esperienza del mio viaggio in Australia compiuto nell'estate (inverno australe) del 2006. I testi sono in corso di scrittura frutto della memoria, di appunti fotografici (qui presenti solo in minima parte) e testuali raccolti durante il percorso. Venite a visitare la pagina ogni qualvolta lo desiderate, spero di terminare il percorso in un tempo accettabile. |
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17 Luglio 2006, ore 2 della mattina: Eccoci a Perth. Questo viaggio è un'esperienza che mi concedo con mio figlio Jacopo (9 anni all'epoca), ed è per me la prima volta che esco dal vecchio continente. Ci raccoglie fuori dell'aeroporto, Terry, un caro amico arrivato prima di noi e che ha già sbrigato le pratiche di noleggio del camper, un piccolo van della compagnia di noleggio Britz, che si rivelerà essere una delle più conosciute ed utilizzate per il turismo in Australia: il suo camaleonte (simbolo della compagnia) lo vedremo comparire nei posti più svariati. Si parte subito ... destinazione: il deserto dei Pinnacoli. |
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Passiamo qualche ora alla guida, rigorosamente a sinistra: facendo attenzione. Non abbiamo dormito, ma siamo carichi di adrenalina: abbiamo voglia di vedere i primi canguri. Siamo turisti principianti e pensando all'Australia pensiamo come prima cosa ai canguri: dove sono? Scopriamo che vicino a Perth non ce ne sono, bisogna spostarsi un poco più a nord, distanti dalla città che uscendo, sembra non terminare mai. Dopo 300km, decidiamo di sostare fuori di una stazione di sosta trovata lungo la strada (scopriremo poi che non bisogna mai saltarne nemmeno una) e facciamo una sosta riposante. L'adrenalina della novità sembra abbia lasciato spazio alla stanchezza. Ci risvegliamo con le prime luci (dopo appena un paio d'ore) e lasciamo la strada principale seguendo le indicazioni turistiche per il deserto dei pinnacoli: ci imbattiamo nei primi canguri (due per la precisione) che a ttraversano la strada e spariscono nel bush. |
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The pinnacle desert: il deserto dei pinnacoli del Nambung National Park Sono le sei di mattina, c'è luce presto qui. Passiamo accanto a Cervantes diretti verso i pinnacoli: all'ingresso, la postazione del ranger è vuota quindi entriamo senza pagare e subito ci rinosciamo italiani nell'accezione negativa del termine, ma pagheremo dopo, all'uscita su informazione della gentilissima ranger che ci ha ringraziato per la visita di buon'ora, lei ancora non c'era. E' uno spettacolo: centinaia di piccoli monoliti sparsi nella sabbia spuntano come tanti asparagi; alcuni piccoli, altri alti anche un paio di metri in ordine sparso fra piante basse e fiori gialli e il mare sullo sfondo ... già vorrei fermarmi qui un paio di giorni per sfruttare il luogo fotograficamente, ma è già tempo di ripartire, non si può indugiare. La ranger ci informa che il biglietto pagato è valido anche per il parco di Kalbarri da visitare in giornata ... 350km: impossibile riuscirci! Dopo qualche giorno, mi accorgerò di aver impostato la Nikon D200 ad una sensibilità esagerata (avevo poche ora prima ritratto Perth notturna) e le 24 ore di viaggio aereo, il jet-lag e l'emozione dell'Australia mi hanno fatto dimenticare le regole di base: ho le foto però poco utilizzabili. |
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Kalbarri: una piacevole cittadina: 1000 anime. Vocazione turistica (il campeggio è piacevole), Kalbarry sorge alla fine di un fiume proveniente dagli altopiani che prima di sfociare nell'oceano indiano crea dei porti naturali. Qui assaporiamo la calma di una notte in campeggio ma a pochi metri dall'oceano, ed il primo impatto con quella bevanda di colore nero che tutti chiamiamo caffè. Fuori dall'Italia (e dal Portogallo aggiungo) che il caffè non sia gradevole è piuttosto scontato, non è una novità e francamente non ho mai criticato la cosa: ma qui, qui non è possibile rimanere indifferenti. E' l'unico difetto del luogo. |
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Verso le Murchison Gorges del Kalbarri National Park Prima della notte, a Kalbarri ci avviamo verso un punto di osservazione delle scogliere. Apparentemente qui sembra tutto vicino alle strade principali (scopriremo poi che non è proprio così) ed infatti il miglior punto di osservazione sulle scogliere si raggiunge velocemente: un'apertura eccellente dopo pochi minuti di cammino in mezzo ad una vegetazione variopinta, uno stupendo panorama costiero circa a 60/70 metri di altezza da mare denominati Z Bend e Loop. Il giorno dopo invece, dopo una tranquilla colazione a base dei primi prodotti autenticamente australiani (sembra d'essere in Inghilterra) ci avviamo a raggiungere le Murchison Gorges: delle gole scavate dal fiume Murchison: per raggiungerle un tratto di strada sterrata se non ricordo male di una ventina di chilometri (poco più poco meno). Leggiamo le istruzioni del camper e non essendoci indicazioni che suggeriscano ai soli fuoristrada di percorrere quella strada ci avviamo anche noi: ora crediamo di conoscere la sensazione provata dai lavoratori al martello pneumatico! La strada alla vista dritta e liscia (e sarà così anche in altri luoghi) si rivela incredibilmente ondulata (simile ai segni lasciati dalla risacca sulla spiaggia) e il camper sembra danzare un incredibile tip-tip; mentre nel retro, il pentolame e i viveri suonano un'avventurosa melodia. Arriviamo al parcheggio e ci avviamo poi a piedi in un paio di passeggiate turistiche per ammirare delle viste dall'alto sulle gole del Murchison: il sole è alto, ma il paesaggio è vastissimo, stupendo. A vista d'occhio solo bush e terra rossa, una visione che mi accompagnerà anche per diversi giorni ma che non finirà di stupirmi e di farmi sentire solo un piccolissimo abitante di questo pianeta. Anche qui, dobbiamo naturalmente ripartire dopo poco, e già comincia la consapevolezza di aver organizzato un viaggio con tappe estremamente forzate: un poco l'inesperienza, un poco il desiderio di vedere il più possibile visto che in Australia non ci si va tutti i giorni. |
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Shell beach Arriviamo a Shell beach con la bassa marea (per sapere l'orario abbiamo acquistato un libro con gli orari delle maree di tutto il Western Australia) E' una spiaggia candida composta di miliardi e miliardi di conchiglie stratificate per diversi metri. La conchiglie si compattano talmente bene dal peso che un tempo venivano estratti blocchi di materiale ed usato come materiale da costruzione, o ancora prima anche come arricchente del cibo per galline in modo che quest'ultime producessero uova dal guscio molto resistente e quindi adatte anche a lunghi trasporti su strade che immagino parecchi dissestate un tempo, visto che solo negli anni '60 l'Australia ha visto la possibilità di essere percorsa su strade asfaltate. La spiaggia è davvero incantevole, ed ancora una volta, mi dispiaccio di non potermi fermare un tempo sufficiente a cercare qualche bella inquadratura fotografica. |
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Le stromatoliti: siamo ad Hamelin Pool (una specie di diga naturale di sabbia isola questa zona) con la bassa marea (abbiamo un libro con gli orari delle maree del Western Australia). La vecchia stazione del telegrafo è davvero affascinate, sembra di stare in un film western. In mare le stromatoliti (sembra ci siano solo altri 2 posti al mondo dove trovarle): sono rocce ricoperte di cianobatteri che tramite l'energia solare liberano molecole d'ossigeno. Circa 4 milioni di anni fa, sono state responsabili dell'innalzamento dell'ossigeno nell'atmosfera ... poi la vita come pian piano la conosciamo. |
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La lunga strada verso il nulla? Uno luogo indefinito, uno spazio indefinito: terra rossa e spinifex (l'erba del bush). La strada è dritta, il paesaggio sempre uguale a se stesso. Correndo al buio bisogna fare attenzione ai tanti canguri che popolano la notte (di giorno nemmeno l'ombra, infatti sembra una barzelletta, ma non sono riuscito a fotografarli se non in parchi recintati) e che sembra vogliano provare l'ebrezza del suicidio, al punto che in alcuni punti ci costringono ad una gimcana stradale. All'orizzonte i fari di un'auto che procede in senso contrario: 12 minuti prima di incrociarla, ma quant'era distante? Le RoadHouse, stazioni di sosta sono presenti ogni 350/500 chilometri: guai saltarne una, si rischia di rimanere senza benzina, noi non abbiamo taniche di riserva sul camper. |
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Panorami che non cambiano mai: una dimensione sconosciuta. In quasi 3000 chilometri il paesaggio non è cambiato per nulla se omettiamo le deviazioni per i parchi e i luoghi costieri: non sono abituato a una cosa del genere, ho una sensazione strana. Lo spinifex è presente ovunque assiema a distese di termitai rossi. Unica forma di vita diurna presente oltre ai pappagalli e ai falchi; le vacche (non oso chiamarle mucche) presenti in modo costante (scopriremo poi che le raccolgono solo saltuariamente a cavallo come i cowboys del far west). Ai grandi truck (enormi camion talvolta anche con 4 cassoni a rimorchio) capita di notte di trovarsi la vacca in mezzo alla strada e di travolgerla, non penso per loro rappresenti un problema, ma di malcapitate vacche ne incontriamo qualcuna a gambe all'aria lungo la strada. Molti di più i canguri morti sull'asfalto o sul ciglio, da tanti sono sembrerebbe che qualcuno lo faccia di proposito, anche se le esperienze di guida notturna ci fanno comprendere che così non è. |
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I pappagallini australiani Ogni tanto lungo la strada, in prossimità di qualche rara pozza d'acqua; stormi di pappagallini verdi svolanno in gruppo. Talvolta si piombano sul camper: un paio si sono presi anche una bella botta, era impossibile evitarli. Qua è la, falchi che usano i paletti stradali come posati si levano poi con fatica vista la vicinanza da terra aspettano i pappagallini o più spesso i rettili che attraverso il caldo asfalto. |
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Broome e le spiaggie australiane Broome, 14000 anime circa: tantissimi chilometri di spiaggia, al punto che se tutti gli abitanti andassero al mare potrebbero parcheggiarci il fuoristrada in spiaggia, sdraiarsi a prendere il sole con intorno decine di metri di spazio non occupato: quasi come a Jesolo nel mese d'agosto. La cittadina è minuta ma ordinata, senza omettere di dire che bisogna sempre fare i conti con il fatto che in Australia (salvo a Perth) le cittadine sono comunque un tutt'uno con la terra rossa tipica del territorio e spesso non coperta come in uso da noi da marciapiedi, asfalto o ammenicoli. Fatichiamo un poco a trovar posto in campeggio (hanno una sola piazzola, una fra le peggiori, e solo per una notte) ma ci riusciamo anche se il giorno dopo, decidendo di fermarci ancora dobbiamo provare in un'altro camping un poco più fuori mano e più spartano: tuttavia, in quest'ultimo siamo accolti davvero con estrema familiarità e nonostante la sistemazione un poco bucolica la sera organizzano una cena per tutto il campeggio a prezzi davvero bassi: mangiamo bue con verdure il tutto cotto in un modo che non saprei descrivere ma il pane non manca e ceniamo con serenità. Poi in una palestra adiacente (credo sia un'area sportiva allestita a campeggio in modo temporaneo) viene organizzato un cinema ed assistiamo alla proiezione di "walk the line" un film che racconta la vita di Johnny Cash e che segnerà questo nostro viaggio in Australia visto che il giorno successivo acquistiamo un paio di cd musicali al supermercato per trovare compagnia nelle lunghe cavalcate in camper ed uno dei due è proprio una collezione di brani che racconta gli esordi del rock' roll in America e fra gli autori ritroviamo appunto J.Cash. A Broome, ci avventuriamo anche in una strada sterrata (stavolta dedicata ai soli fuoristrada, ma improvvisiamo) che porta ad una zona di birdwatching sulla spiaggia. Ci arriviamo senza problemi ma con il tipico disturbo di chi usa il martello pneumatico (il ritorno sarà più problematico visto che rischiamo un rovinoso fuoripista fortunatamente evitato per il classico colpo di fortuna), facciamo una passeggiata; sarebbe bello pernottare qui, ci sono una decina di piazzole, un wc improvvisato ma nessuna possibilità di consumare qualcosa per cena e noi abbiamo purtroppo la dispensa vuota quindi, senza aver compiuto alcun avvistamento (impariamo che le escursioni guidate sono la mattina presto) ce ne ritorniamo mesti a Broome. Optiamo per la più turistica visita a Cable Beach, lunga spiaggia bianca dove troviamo surfisti, gente che si gode il sole invernale, bambini che si concedono qualche scavo nella sabbia e qui, notiamo come la vita degli australiani in spiaggia sia davvero serena e piacevole: ognuno col suo fuoristrada, arriva fino alla riva del mare, parcheggia, estrae il proprio sdraio o l'asciugamano e al solo, o all'ombra del proprio mezzo si stende sulla sabbia: ripeto, quasi come a Jesolo. Ci concediamo una passeggiata, tentiamo di insabbiarci con il camper (il nostro non è un fuoristrada e quindi non possiamo fare proprio tutto quello che fanno gli australiani), mangiamo un panino e ci accingiamo a ripartire per un punto d'osservazione a pochi chilometri dove sembra siano stati visti dei dinosauri. |
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Alla ricerca del passaggio dei dinosauri Vicino a Cable Beach, troviamo cartelli che indicano la presenza di dinosauri: possibile? Ci avviciniamo meglio, cominciamo a leggere e comprendiamo che nelle rocce della scogliera sono state individuate "impronte" di dinosauri risalente a oltre 250 milioni di anni fa: decisamente più accettabile come possibilità. |
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The boab prison tree Prosegue il nostro viaggi e da Broome vi indirizziamo al poco distante Derby. Lunga la strada il paesaggio cambia non di poco, infatti cominciano gli alberi: i baobab. Ne intravediamo parecchi ed anche molto grandi. Uno in particolare, famosissimo colpisce la nostra immaginazione; the boab prison tree: è un vecchissimo baobab con una enorme circonfenza e cavo all'interno. Negli anni '30, periodo in cui c'è stata una conosciuta e scomoda (per gli australiani) ribellione del popolo aborigeno, questo baobab è stato usato come prigione: nella sua cavità, ha potuto contenere anche 20 uomini contemporaneamente. Ora è un monumento nazionale ... |
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Qualche casa tutte lungo la strada, l'ufficio postale, un bar ed un distributore come unici luoghi in cui si incontrano persone (in questo caldo pomeriggio invernale) e un grande parcheggio quasi tutto occupato da un truck con 4 rimorchi. |
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La Gibb River Road: quando si infrange un sogno. Non vorrei parlarne, davvero! Dopotutto è solo una strada, niente più! Una strada, la Gibb River Road che attraversa diversi parchi naturali nello stupendo panorama naturale nella regione del Kimberley nel Western Australia. Una strada che si può percorrere esclusivamente in fuoristrada e per la quale occorre "almeno" una settimana di tempo se la si vuole almeno un poco conoscere. Purtroppo il nostro camper di fuoristrada ha ben poco: la settimana ci sarebbe ma molto risicata, Terry che è con noi ha un appuntamento con un aereo a Darwin per rientrare a casa e i gentili signori della Britz di Broome, ci comunicano che il costo per cambiare il nostro camper con un fuoristrada è davvero proibitivo (almeno per le nostre attuali tasche), quindi a malincuore, desisto da questo desiderio. Ancor oggi mi sto rodendo per questa mancanza, e sto già organizzando un viaggio per il 2010. |
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Fresh water crocodile Più che i canguri, ero curioso di vedere i coccodrilli in Australia: e non posso lamentarmi, sono stato ampiamente accontentato. Ce ne sono, e parecchi! Nei fiumi, più lontani dall'oceano si trovano solo i Fresh Water Crocodile, ovvero coccodrilli d'acqua dolce che raggiunguno al massimo i 2 metri di lunghezza ma in media sviluppano fra i 70 e i 120 centrimetri di lunghezza e non sono particolarmente pericolosi per l'uomo, sembra che in taluni laghetti le persone ci nuotino anche insieme (ovvio, inconsapevolmente ... per le persone). |
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Lo spinifex: presenza costante Lo spinifex è un'erba coriacea e persistente che praticamente popola tutto il bush (la prateria semidesertica australiana), è dura e pungente, immangiabile per la gran parte degli animali e considerata cibo in particolare dalle termiti che a loro volta alimentano il Goanna (lucertolona australiana). Il paesaggio da lontano, tutto coperto dallo spinifex con le sue forme arrotondate (ricorda vagamente la lavanda in Provenza) sembra morbido e piacevole; in realtà poi lo spinefex infesta ogni luogo come quasi unica pianta che riesce a vivere nell'aridità del terreno. |
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Muoversi nel Western Australia E' facile muoversi nel W.A., non c'è nessuno: nessuna fila, nessuna coda, nessun ingorgo ... basta solo ricordarsi di fare il pieno ad ogni occasione. |
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The man in the middle "Non tutte le ciambelle riescono con il buco" e allo stesso modo, chi fotografa, è ben consapevole che non tutte le immagini riescono bene, anzi: spesso la maggior parte sono quello meno riuscite. E capita talvolta, non per peccare di presunzione, che la causa della fotografia non riuscita non sia la poca dimestichezza con la fotocamera o i diversi errori di impostazione (cose che mi capitano) quanto piuttosto la inopportuna presenza di elementi estranei: difetti di composizione? Si certo, ma talvolta anche persone desiderose di trovarsi sempre davanti e sempre nel mezzo, giusto per il gusto di essere protagonisti, di arrivare per primi (anche dove non ci sono gare), di essere sulla strada del ritorno quando gli altri ancora devono arrivare. Così, in una escursione al Bungle Bungle, questa simpatica figura di olandese amava essere sempre giusto immortalato in ogni immagine inserendosi sempre furtivamente giusto al momento dello scatto. Ecco che durante un unico suo momento di pausa, ormai abituato alla sua presenza nella immagini della giornata non ho resistito nel riprenderlo, stavolta, volutamente. |
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Una scelta obbligata: noi no! Molti ( non tutti possono in realtà ) in Australia si muovono in aereo. Proprietari terrieri, pendolari o turisti; molte persone necessitano di muoversi in aereo per lavoro o semplicemente per visitare in velocità ( scelta infausta per l'Australia ) questa grande area. Alcune aree dall'alto offrono una visione spettacolare e diversamente non permessa o molto limitata. Tuttavia, non nascondo che l'esperienza in camper pur incompleta per l'impossibilità di muoversi nei tratti non asfaltati è stata davvero gratificante ed avvincente. |
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La strada e le stranezze |
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Sei tu che mi hai morso? |
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Con questo ci sarei rimasto: secco! |
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Un momento: chi mangia chi? |
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Kakadu National Park |
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Un giorno (poco) nell'Arhnem Land ( o meglio solo all'ingresso ) |
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